SIAMO SOLO CIO’ CHE SAREMO

Ci piaccia o no Matteo Renzi non è più Presidente del Consiglio.

Lo dico con il rammarico di chi, con molti altri, ne ha condiviso il percorso e le scelte, da calare in quei territori che sono la principale delle incompiute di un paese che fa fatica a farsi.

Non possiamo, però, aspettare che le cose accadano da sé come per incanto, pensando che tutto dipenda solo dall’ultimo vero leader che questa nazione ha avuto. Perché così ripeteremmo l’errore fin qui commesso: quello di non dare il terreno necessario ad una visione che se è forte sa prescindere persino da chi può incarnarla al meglio. Camminando sulle gambe di un entusiasmo a cui non limitarsi, che può e che deve correre oltre la rete e senza rete. Evitando di vivere questa fase come un’immobile attesa verso un ritorno che diamo per scontato ma che dipenderà anche – e soprattutto – da noi.

Verrebbe perciò da chiedersi che “popolo” siamo. Se figli di un “renzismo” da rimpatriata o promotori di un quotidiano in cui esistono anche altri. Perlopiù da coinvolgere senza leaderismi ma intercettando un sentire spesso diverso dal nostro, quasi vivendo con più distacco quello stile che ci ha mossi identificandoci più in una figura che non in un pensiero dinamico, aperto e flessibile.

Perciò all’odierno atteggiamento nostalgico andrebbe sostituito il piglio di chi crede ancora in una prospettiva. Un valore che non ci fa vivere gli eventi ponendoci un gradino sopra tutto il resto (un vizio caro a chi è maestro di conservazione), ma mettendoci in discussione. Per ricreare le condizioni affinché qualcosa avvenga nella direzione auspicata, senza imitare chi diciamo di contestare come spesso avviene anche nel variegato mondo “renziano” che si percepisce a valle.

Dunque un cambio di passo che faccia tesoro del molto già fatto ma anche degli sbagli compiuti. Immaginando che se Renzi sarà lo sarà sulla base di un appoggio diverso e più maturo, dove al gioco imponente del “virtuale” che spesso resta tale nel suo essere indefinito, si accosti anche una pratica reale fatta di confronto. Con la gente in carne ed ossa e più tradizionale, oltre i social ed una rete che sono un pezzo (importante e da non trascurare) di un tutto più ampio ed articolato. Perché, ci piaccia o no, Renzi non è più Presidente del Consiglio anche per questo, al di là delle nostre legittime rivendicazioni.

Ripartiamo da qui.

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